Scopi del viaggio
1) “fare il punto” dei progetti sia sanitari che di costruzione nuovi edifici per il personale sanitario concordati con p. Michael
2) Incrementare la diagnostica immunoenzimatica con sperimentazione crociata di a)tifo, b)hiv, c)sifilide , d)giardiasi,e)tbc
3) Verificare “in loco” la possibilità di inserire nel futuro di Msange un flusso continuo di specializzandi in pediatria dell’università di verona o di altre università in modo da elevare la qualità delle prestazioni sanitarie degli utenti piu’ numerosi dell’ “ospedaletto” : i bambini
4) Verificare l’efficienza ed il normale uso della strumentazione del laboratorio
5) Ambulanza “ MIGROS” wapi?
6) Rendere possibile l’attività di ricerca della tesi di Valentina con un corposo numero di “interviste” ai vari utenti del nostro servizio
1) con l’avvicendamento ( peraltro senza periodo di affiancamento) di p. Harrison a p.michael la verifica dei progetti concordati si è limitata ad un rapido passaggio a Msange con visione della nuova costruzione per alloggio degli infermieri e promessa da parte dello stesso dei report sanitari ed economici( gia promessi a settembre) prima del nostro ritorno in Italia
A questo punto era giocoforza iniziare un nuovo dialogo col nuovo responsabile di Msange :p.Harrison.
Due lunghe serate a “parlare di tutto”
Dai problemi del personale che si era lamentato con me per i salari troppo bassi
(alcuni dei migliori se ne erano affettivamente andati)
Ho suggerito di concordare un aumento legato si alla situazione particolare di Msange “ zona disagiata” ma anche alla maggiore produttività.
Alle lamentele di parte della popolazione sull’eccessivo “costo” di Msange;
lamentele non giustificate perché ho potuto verificare personalmente che il nostro è l’health centre piu’ a “buon mercato” della regione.
Al preventivo per riparare la strada di accesso ( riservandola solo ai veicoli) visto che la gente, in attesa di soluzioni futuribili proposte dell’ing.Reolon, ha tracciato un viottolo d’accesso sulla collina meno ripido
Al futuro nuovo reparto materno infantile con cordato con Federica, Camilla e Luana.
All’utilizzo al meglio del laboratorio, da usufruire non solo nella diagnostica in prima battuta ma anche come monitoraggio della terapia dei ricoverati sempre piu’ numerosi.i
La lavanderia: centralizzata a Msolwa o solo a msange elettrica a mano o a pedali..
Tot capita , troppe idee . si decide all’africana….. baadai
Ai problemi …..dell’ambulanza.
Era tale e tanta la materia nuova che veniva sottoposta all’attenzione del povero p. Harrison che spesso lui stesso chiedeva un attimo di sosta per orientarsi.
L’impressione che abbiamo avuto è che sia animato di gran buona volontà, abbia pochissima esperienza ma che abbia una umiltà tale da chiedere sempre consigli prima di prendere qualsiasi decisione, io gli ho dato la nostr disponibilità e lui ha ringraziato di cuore.
Per quanto riguarda il consultivo economico non ne sapeva nulla, si sarebbe informato da p. David e p: Michael e mi avrebbe riferito
2) Si è iniziata la seconda parte della verifica della diagnostica immunoenzimatica delle malattie piu’ comuni nella valle ( oltre alla continuazione di quella della malaria) i risultati sono stati positivi al 100%(risultati immunoenzimatica|metodo tradizionale collimavano totalmente) . Fare terapia dopo diagnosi sicura era il nostro obbiettivo concreto fin dall’inizio dei nostri progetti. L’idea della diagnostica immunoenzimatica, finanze permettendo, è giusta: dobbiamo incrementarla e moltiplicare i nostri sforzi di reperire fondi per sostenerla economicamente.
3) Si è continuata la didattica iniziata fin dall’inizio di Msange : ogni nostra scelta e ogni nostra azione venivano motivate ed illustrate al personale locale.
4) La presenza delle due giovani specializzande( Federica e Camilla) in pediatria e di Luana, infermiera nel loro reparto già pratica per avermi accompagnato nel 2009,ha permesso di fare un ambulatorio staccato unicamente dedicato ai bambini. Dire di casi affrontati e nella stragrande maggioranza risolti è riduttivo nei loro confronti, seguirà una loro relazione documentata. Quelle che si può affermare è che per quanto riguarda la patologia infettiva dell’adulto ( l’unica considerata e degna di attenzione) il personale locale ha sufficiente preparazione , questa sufficienza cade riguardo il “bambino malato”. Mentre meraviglia invece, in senso positivo, il servizio postnatale di controllo di crescita, vaccinazioni per precisione, competenza e affidabilità. L’idea di specializzandi che si turnano nel servizio di diagnostica\terapia del “bambino malato” cadrebbe in una situazione di estrema necessità , ma sarebbe anche l’unica risposta alla aspettative della popolazione che spesso adesso riparte da Msange senza diagnosi e terapia plausibile riguardo li bambini malati
5) Anche nella diagnostica delle malattie non infettive dell’adulto ho cercato, con l’aiuto fattivo di Federica bibi, di inculcare un po’ di semeiotica ai due sanitari locali…….sono 10 anni che tento : è quasi impossibile far capire loro “impregnati culturalmente di infettivologia” che ci sono e si devono diagnosticare, magari con un accurato esame obiettivo e curare anche malattie non infettive. Ma insistere nella piccola didattica oltre che doveroso può far sperare che qualche cosa comunque rimanga. Questa speranza mi viene da quanto comunicato da p:Harrison in questi giorni. Fin dall’inizio di Msange ho “predicato” l’essenzialità dell’igiene all’interno dell’ospedaletto, abbiamo pavimentato i reparti, fornito di materiale detergente e disinfettante , ad ogni occasione incentivato anche economicamente questo aspetto perché Msange fosse “un luogo di salute e non di diffusione di malattie” e in questi giorni ci è arrivato il……….diploma governativo di HEALTH CENTER PIU’ PULITO DEL DISTRETTO DI KILOSA ’ …..valeva la pena
6) Le visite ai ricoverati come pure le corpose e spesso un po’ inevitabilmente cruente medicazioni venivano fatte collegialmente dalle due equipes.
7) Da rilevare in positivo la precisione e puntualità del personale fisso di Msange nella somministrazione della terapia ai numerosi degenti
8) Per attivare nuove procedure e riattivare strumentazioni mai utilizzate prima, Valeria ha passato gran parte del suo tempo con mister Martin, il nuovo laboratorista. Molto . quasi tutto è stato attivato.( grazie Matteo) Si è cercato di far capire che l’uso della strumentazione e di conseguenza i parametri che ne derivano sono preziosi anche nel monitoraggio delle gravi patologie dei numerosi ricoverati fornendo dati da interpretare per correzioni di terapia che sono essenziali nella gestione del paziente.
9) VALENTINA : i dati che emergevano dalle interviste di Valentina sono stati illuminanti: cosa pensa la gente (gli utenti) di Msange, della nostra presenza, cosa si aspetta da noi e dall’ospedaletto? Sono dati da tenere in grande considerazione vista l’accuratezza e la rigorosa puntualità con cui la nostra giovane e entusiasta Valentina ha affrontato il compito che si era prefissato.
10) Ambulanza: si è parlato a lungo ( due sere piene oltre ad altri problemi) con p. David oltre alla perplessità della mancanza attuale dell’ambulanza alla collocazione della futura: ferma a Msange con l’autista addetto che vive a sange o a Msolwa con gli altri mezzi della missione ;David dice Msolwa, io ed Harrison Msange. Le argomentazioni sono varie, ma la sintesi è che avendola tenuta a Msolwa la gente della valle è senza da settembre. Il servizio ( sempre piu’ numerose le richieste) viene comunque svolto con solerzia e sollecitudine con i mezzi della missione
Conclusioni
Il viaggio ed il lavoro sono stati positivi.
In primo luogo per l’iniezione di ottimismo e di positività che le giovani del gruppo
hanno portato nel progetto: aria nuova , entusiasmi nuovi e carica nuova per affrontare i….secondi dieci anni di Msange.
E il "lavoro tecnico"
L’ aver scavato nel proprio io culturale, umano e intellettuale per trovare soluzioni atte a ridare la gioia della salute ad un malato, pur senza “usuali” mezzi tecnici, va ben oltre la preparazione accademica e puo’ essere la base per una professione solida , sicuramente positiva per chi la fa , ma soprattutto per chi si avvicina come malato. Questo, non solo i “sanitari” ma tutti i componenti il gruppo ,hanno fatto nelle giornate di Msange.
E, riandando col ricordo agli altri viaggi, questo è sempre stato lo spirito dei “miei” volontari
Un grazie a p. Harrison per essersi lasciato contagiare dal nostro entusiasmo( il suo preciso e puntuale flusso di informazioni che ci arriva e molto importante per programmare tutto il lavoro di Msange per il futuro. Un grazie a p. Michael per il lavoro fatto assieme.
Un grazie di cuore anche da parte delle ragazze e di Matteo a Renato sempre disponibile, altruista e attento, un buon amico di viaggio e di lavoro.
Tutaonana mwaka kesho
Giani mganga mzee