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Mille Malarie 2013

Gli scopi del viaggio in Tanzania da fine dicembre a metà febbraio erano molteplici.

Si dovevano attivare i numerosi strumenti e materiale sanitario inviati col conteiner, studiare le modalità della piccola chirurgia , del laboratorio( viste le nuove richieste di strumentazione), valutare la adeguatezza dei reparti di degenza soprattutto riguardo malaria e infezioni gastrointestinali e urinarie, attuare il reparto pediatrico e il servizio di odontoiatria

Altro punto assai importante era dì studiare quale fosse il modo migliore per dare sicurezza e tranquillità alle partorienti.
Il mancato arrivo dell’attrezzatura col conteiner ha fatto in modo che la nostra presenza fosse soprattutto operativa all’interno di Msange ,comunque è stata positiva più di quanto si potesse pensare in un primo tempo.
1) chirurgia e medicazioni: abbiamo fatto piccoli interventi chirurgici , ma soprattutto una montagna di medicazioni. Le medicazioni ora non sono adeguate , e per l’ambiente e per la poca compliance e spesso le ferite si infettano ( dolenti ed olenti) e preziosa è stata l’opera delle infermiere che, lavorando spesso in condizioni precarie, hanno risolto situazioni che si trascinavano da troppo tempo. Il più impegnativo è stato il caso di Geremia, l’organista di Msolwa, cui verrà comunque amputata una gamba per una grave osteomielite , a suo tempo non trattata correttamente . Altri, (babu, maestro, mastite, dito, piede di Mswero ecc. ecc, ecc) invece sono tutti guariti
E’ questo un problema essenziale: e dovremmo pensare, nel prossimo viaggio , di attuare un programma idoneo e trovare una maggior collaborazione col personale locale. 2) Laboratorio : servizio molto importante’ essendo quella infettiva la patologia più frequente. Di fronte alle richieste di nuovi strumenti (costosi) da parte di mr.Martin, il laboratorista, ho deciso di vedere come in altri ospedali viene usato il laboratorio. L’ospedale piu’ noto nella nostra regione è il San Francesco di Ifakara. Ho chiesto a p. Harrison di accompagnarci ed è stata una giornata massacrante come impegno fisico , ma illuminante per molti aspetti. Al di là del pugno allo stomaco che ognuno di noi a avuto nella visita al lebbrosario o nel passare in mezzo alla ”folla” dei malati di AIDS, la visita al laboratorio ha mostrato che l’uso oculato, quasi sparagnino, delle risorse è l’imperativo dominante: in fondo i può fare diagnosi con gli strumenti tradizionali (microscopio, emoglobinometro ottico, ed altra strumentazione semplice di esecuzione e lettura) e solo eccezionalmente, solo quando clinica lo richieda, utilizzare rapid test, autoanaleiser ed altra strumentazione avanzata. E’ questo il messaggio che con p.Harrison (anche per lui il viaggio è stato chiarificatore) ho lasciato al laboratorio di Msange, con una scaletta ben precisa (quella usata a Ifakara) sia per la diagnosi primaria che per monitorare la malattia durante la degenza.
3) I reparti : con qualche correzione come le zanzariere anche alle porte, la pulizia settimanale anche alle pareti,attualmente i pavimenti vengono comunque puliti due volte al giorno e col linoleum sarà piu’ facile e piu’ sicura l’igiene di tutto l’ospedaletto, i reparti vanno bene.
Mia idea è creare all’interno delle camerate piccole zone , con pannelli e divisori, dove sia possibile maggior riservatezza.
Molto positiva l’assistenza : puntualità ed accuratezza nella somministrazione della terapia e nella rilevazione dei vari parametri. Il tutto viene trascritto nel diario per cui al mattino , quando si fa il giro si ha un quadro completo ed aggiornato del paziente.
Certo che diagnosi e cura a Msange sono per ora limitate alle patologie infettive più frequenti e non complicate , ma ci sono stati anche i casi di bambini morti di coma malarico,di giovani morti di polmonite in AIDS, il caso di Nehema, la ragazzina morta di un sarcoma dolorosissimo e lasciata s a casa sua senza terapia antalgica,( benedetta l’idea di portare morfina tanta morfina in valigia che ha reso meno strazianti le sue ultime giornate) le gravi infezioni pelviche, i casi di sifilide secondaria mai diagnosticati e ,assurdo per noi. le epidemie di morbillo con le loro complicanze spesso gravi)
Quando, speriamo presto, mungu akependa(Dio volendo) faremo quel salto di qualità che noi e loro aspettano potremo avere qualche possibilità di far fronte anche a questi casi. 4) Il reparto pediatrico: attualmente i bambini sono ricoverati nel reparto per adulti , in lettoni grandi e senza sponde. La mamme sono accovacciate vicino. L’attrezzatura è per adulti, i piccoli disturbano e vengono disturbati dai grandi. Con Harrison si è deciso che i primi soldi verranno utilizzati per un repartino idoneo per i piccoli pazienti.
5) Odontoiatria : Mika, il dentista era venuto a Msange per impratichirsi con la nuova poltrona (che Matteo aveva smontato a Valeggio ed aveva fatto il viaggio per rimontarla a Msange) tornerà a luglio. Intanto ha fatto estrazioni in serie
6) Gravidanze: è l’aspetto piu’ positivo: Piccola cronistoria :sister Flora, la nuova mama mku delle Mgolole sisters mi ha chiesto una consulenza per Nane Nane dispensary. Da Nane Nane ( ottimo il dispensario) a Mgolole la strada è breve e là ho visto una giovane suora usare l’ecografo per monitorare le gravidanze. Mi son chiesto: perché no a Msange? Ho subito individuato in Viki , l’ostetrica, la persona giusta per fare il corso richiesto ( 3mesi + 3 mesi), con Harrison abbiamo fatto i preventivi. Viki inizierà a marzo e entro l’anno potremo sapere anche a Msange se un feto si presenta in posizione anomala e o se è un parto gemellare e provvedere a programmare il parto a Mikumi senza corse all’ultimo minuto o purtroppo come è successo spesso dopo l’ultimo minuto.
7) Il rapporto con gli operatori locale è stato cordiale, in futuro però dovremmo impegnarci in un lavoro comune e un dialogo più costruttivo.
8) Con la popolazione c’è stata franchezza di rapporti (utilissimo il kswaili di Daniela che ha svelato il significato di espressioni sussurrate cui si è risposto a dovere, anche con piccoli improperi o garbati sfottò)
Farmacia: Nico ha evidenziato una buona cura nell’immagazzinare farmaci e materiale vario( il numero di medicinali scaduti o a scadenza breve è “fisiologico)
Ha messo le basi per informatizzare il carico\scarico con grandi vantaggi di qualità e di risparmio.

In definitiva il viaggio, piu’ soggiorno che viaggio è stato positivo ed utile non solo per il lavoro svolto , ma per le solide basi poste per il futuro.

Ringrazio ad uno ad uno i volontari e le volontarie che mi hanno accompagnato: da ognuno di loro ho avuto preziosi consigli ed esempi di generosità e competenza che fanno sperare che , se mi saranno vicini in futuro , il progetto si compirà con successo, completando “quell’utopia che rende felici noi e loro”.
Un grazie all’amico Renato, che pur rattristato dal mancato arrivo del conteiner, è stato prezioso in molte circostanze.

Un grazie di cuore a Godfrey, lo stimmatino che p.David ci ha assegnato come guida\interprete\consigliere: è stato prezioso con la sua disponibilità e competenza. e amicizia.
Un doveroso e grande grazie ai padri : David che ha subito capito l’importanza del nostro operare, p. Kefas ( don Piero) che ci ha “sopportato “ con pazienza e l’ultimo esuberante p. Leonidas gioviale e cordiale.

Con p. Harrison la sincronia nel lavoro comune per il bene di Msange ha dato inizio ad un’amicizia che spero sia foriera di quei risultati che tutti ci attendiamo da Msange

Giovanni mganga mzee (Vecchio Medico)

CON...

29 dicembre 2012– 20 gennaio 2013

Federica (infermiera)
Matteo(Elettrotecnico/manutentore)
Emanuela (AS)
Francesca (Infermiera)
Lorella (Infermiera)
Renato (Manutentore)
Jlenia (Fisioterapista)


20 gennaio 2013 – 12 Febbraio 2013

Luana (Infermiera)
Nicoletta (Farmacista)
Francesca (Infermiera)
Alessandro (Infermiere)
Daniela (Infermiera)
Jlenia (Fisioterapista)



Appunti d'Africa 09/06/13 – 11/07/13

Finalità del viaggio:

A) Verifica del materiale arrivato in ritardo a gennaio\febbraio.

B) Trasformazione della lavanderia attigua all'ambulatorio delle vaccinazioni in un reparto di pediatria. Messa in posa del linoleum.

C) Verifica dell’ andamento economico.

D) Visita ad altre strutture sanitarie (Dumila, Turiani, Mgolole, Sinza Mico health center a Dar) per avere suggerimenti nella soluzione di problematiche non risolte a Msange, come l'organizzazione della pediatria, la chirurgia minore, la laboratoristica e l'ecografia ostetrico-ginecologica.

E) Soluzione del problema dell’ assistenza sanitaria alla St.Gaspar Bertoni sec. School.

F) Conclusione casi di Venance e Geremy.

G) Uso Toyota 1000 malarie e ambulanza.

H) Nuovi alloggi dei volontari battezzati in fondo: "nyota tatu Gino house"

I) monitoraggio di 30 casi di malaria : terapia come da protocollo in uso presso gli healths centres delle zone rurali della Tanzania, con verifica dell'efficacia dopo 5 giorni e rilevazione dei dati socio-ambientali, il tutto per la tesi di Giovanna, laureanda in Farmacia e per uno studio mio personale sulle codizioni igienico -sociali soprattutto nei villaggi dopo Madizini fino a Kilosa.

L) Relazione della visita del governatore distrettuale a Msolwa.

09/06/13 – 11/07/13

Francesco Xausa, muratore di Caorle
Lucia, cuoca volontaria per la ditta Zuliani.
Giovanna Gandini, studentessa di Farmacia.<
Il sottoscritto


Relazione:

Viaggio sostanzialmente buono, tempi lunghi per il visto (consiglio di farlo prima di partire). A Venezia nessuna difficoltà con la dogana in uscita, avendo seguito il suggerimento di Anna di preparare i documenti a Verona e all'arrivo accoglienza cordiale da parte di P. David e Godfrey.
Vista l'ora si decide di fare tutto un dritto fino a Msolwa.
In missione ci sistemiamo tutti assieme, giu' dalle suore, anche se i padri mi avevano dato la mia stanza in comunità.
Padre Harrison è in Zambia in vacanza e P. David partirà a fine settimana per il Malawi. Devo cercare di incontrarli assieme per iniziare la convenzione Msange\Msolwa sec. School.

A) Il materiale dei container è stato bene immagazzinato a Msolwa e a Msange, i letti vengono smistati nei reparti (messa a punto successiva). A Msolwa sono rimasti il letto operatorio e la poltrona del riunito con la bilancia con misura altezza non essendo stati approntati locali idonei, ma questo materiale verrà portato a Msange nel prossimo mese e messo in funzione da Matteo e da Renato nel prossimo viaggio.

B) Trasformazione della lavanderia in reparto di pediatria.
Era una nostra vecchia idea (a suo tempo Luana aveva fatto una bella relazione a proposito), piu' volte trasmessa ai Padri e questa volta con l'opera di Francesco che ci ha messo competenza e capacità il progetto è divenuto realtà.
Sono state aperte due grandi finestre sul giardino, ora c'è molta luce e i bagni rifatti ed adattati: uno piastrellato con mattonelle azzurro chiaro sarà dotato di una piccola vasca, lavandino e fasciatoio per i neonati; l'altro anch’esso piastrellato di azzurro chiaro con servizi e lavandino per i bambini. E’ stato posato il pavimento in linoleum e colorato le pareti (da indicazioni familiari: Anna e Maria le mie nipotine) verde chiaro e azzurro a quadrati alterni, il battiscopa verde più intenso.
L'illuminazione con tre lampade più un neon nella grande apertura\finestra tra le due camere di degenza (fatta in modo che il personale possa seguire tutti i piccoli ricoverati contemporaneamente) è stata studiata per fare in modo di essere efficace ma di non dare fastidio ai bambini.
Per i lettini, da fare nella falegnameria della missione, dopo aver visto le scelte della pediatria dell'ospedale di Turiani (grazie a Sister Julieth) e dell' health centre di Dumila (grazie a Sister Marie Therese) si è deciso di fare 5 letti normali in cui i bambini sono ricoverati con le madri che li accudiscono e 7 lettini per i piccoli ricoverati con patologia più impegnativa seguiti solo dal personale dell'ospedaletto. Le mamme di questi ultimi avranno a disposizione delle sedie sdraio.
In questi giorni Francesco sta dando il colore finale.
Con l'aiuto di Giovanna e di Lucia, Francesco ha poi steso il linoleum, con relativo battiscopa in mattonelle, oltre che nella pediatria anche nella degenza partorienti, sala parto e nuovo pronto soccorso. Ha fatto infine gli scivoli d’entrata ai reparti evitandoci gimkane e chicanes con carrozzelle e lettighe.
Già che eravamo in ballo abbiamo messo mano alla soluzione di un annoso problema: un percorso intelligente per l'accesso dell'ambulanza che porta malati da ricoverare con urgenza e la trasformazione in "pronto soccorso" della stanza "delle ragazze" utilizzata dalle volontarie come luogo di sosta e spogliatoio. Un tempo questa era definita guardiola per la caposala che aveva accesso ai reparti maschile e femminile.
La guardiola, con spazio più consono al servizio, verrà spostata nel magazzino vicino al solar.
Essendo poi sul percorso che va dalla sosta dell'ambulanza lungo il porticato fino alla parte posteriore di Msange, la vecchia guardiola, con nuovo impianto elettrico, piastrellatura fino ad un metro e mezzo, accesso facilitato e piccolo portico per la sosta delle barelle è la soluzione ideale e per un primo intervento di eventuale piccola chirurgia e per un ricovero, essendo attigua ai reparti.
Il nuovo percorso dell'ambulanza sarà quello più semplice.
Entrando a Msange si gira a destra verso il cortile posteriore, dove con percorso circolare si allinea al porticato per essere poi pronta per l'uscita e per altri servizi.

L’ultima idea nata: visto che abbiamo le strutture è quella di fare una "scuola per medicazioni dressing school" utilizzando come docenti le infermiere ben qualificate che vengono come volontarie, visto che negli ultimi viaggi si sono evidenziate gravi carenze in questo ambito nel personale locale.

C) Andamento economico: parziale, spesso di difficile interpretazione, la documentazione fornita.
L'impegno dei Padri di completare il tutto successivamente.( cosegna documentazione a p. GIanni)

D) Anche per acquisire informazioni utili a risolvere alcuni nostri dubbi emersi nella gestione di Msange (pediatria, carico e scarico informatizzato dei farmaci e materiale diagnostico, gestione ambulanza, tariffario prestazioni, ecografi ostetrici) e per avere informazioni relative alla quantificazione di provvidenze economiche pubbliche di cui ci aveva accennato P. Harrison ed emerse positivamente nel mio incontro col governatore distrettuale, ho deciso di andare a Turiani e Dumila: due strutture sanitarie che godono di buona fama.
Ci ha accompagnato P. Nicholas, il sacerdote croato fidei donum della diocesi di Spalato, che con P. Drazan ci ospitano e ci aiutano negli ambulatori che facciamo a favore della popolazione masai.
Prima tappa è stata il Saint Francis Hospital di Turiani, ospedale della diocesi di Morogoro, con partecipazione statale e il cui direttore è Sister Julieth, Mgolole Sisters, mia vecchia conoscenza, essendo stata in Italia per laurearsi ed essendo stata più volte ospite a casa mia.
Ci ha fatto da guida con attenzione alle mie mille domande ed in primo luogo ci ha portato alla

farmacia dove a Giovanna sono brillati gli occhi per l'ammirazione: ordine e pulizia dappertutto e pur essendoci il foglio di presenza dei singoli farmaci, il registro di carico/scarico e lo scadenziario è riportato su un computer aggiornato tutti i giorni.
C'è anche una piccola officina farmaceutica in cui vengono confezionate fisiologiche e glucosate che vengono anche vendute.
La stanza refrigerata per farmaci sensibili al calore e per sangue ed emoderivati completano la palazzina di cui una parte è aperta al pubblico come farmacia per esterni.
Mi interessava soprattutto il reparto pediatrico: le mamme vivono con i piccoli malati, i letti quindi sono normali letti d'ospedale, forse un po' più piccoli. I giovani pediatri che gestiscono il reparto sono preparati e molto consapevoli del loro ruolo, come pure la caposala che li segue nel giro.
La sala operatoria pulita e un po' datata come attrezzatura e fa da 5 a 10 interventi al giorno.
I reparti chirurgico, internistico e ginecologico hanno buoni standard. Anche l'organizzazione dei servizi non sanitari è a buon livello. Ci sono comunque alcune incongruenze tipiche della terra d'Africa come l'elettrocardiografo che viene prestato all'ospedale da un cardiologo privato, l'ecografia che è ...impraticabile e la mancanza dell'ambulanza, il cui sevizio viene svolto da auto private.
Da Turiani a Dumila la distanza non è tanta.. se ci fosse una strada decente.
L'health centre Saint Joseph di Dumila è una struttura costruita da un ente di cooperazione francese e retto da suore indiane. Lo avevamo visto al termine dei lavori 4 anni fa e ci aveva fatto tanta ...invidia.
Ora che l'ho visto con i servizi attivi e malati che affollano i reparti l'invidia è mista ad ammirazione.
Reparti che funzionano: anche qui i letti della pediatria sono normali letti per adulti, con le mamme che li dividono con i figli degenti cui accudiscono. La piccola chirurgia viene gestita direttamente, mentre per la grande vengono chirurghi esterni.
C'è un medico, medico chirurgo vero che fa il giro tutti i giorni che gestisce diagnostica e terapia.
Il laboratorio è essenziale ma idoneo alla definizione diagnostica delle patologie più frequenti.
Anche qui un po’ di assurdità come l'enorme ecografo ed altro materiale venuto dalla Francia, inutilizzato ed inutilizzabile come tutti i frutti della rottamazione del nord del mondo spacciata per solidarietà.
A pranzo siamo stati invitati da Sister Marie Therese (a bocca aperta per la capra in umido con "poco piripiri"), la suorina indiana che col suo inglese schioppettante ha messo in difficoltà anche Godfrey. Sono riuscito a mettere le basi per uno scambio reciproco di informazioni sia tecniche che economiche, soprattutto riguardo i costi di gestione delle nostre strutture e eventuali aiuti governativi sia per salari che facilitazioni nell'acquisto di materiale sanitario.
Ho informato P.Harrison di questo mio dialogo e se si potesse continuare sarebbe estremamente utile per Msange.
Sia Turiani che Dumila hanno due caratteristiche che li distinguono e che a mio avviso sono la base del loro, pur relativo, successo.
In primo luogo la presenza in ambedue le strutture di medici laureati, pur restando il mio rispetto per la professionalità delle varie figure sanitarie intermedie, medical officer, medical assistent, nurses ed altro.
In secondo luogo, ma di non secondaria importanza la gestione sanitaria-amministrativa e logistica da parte di un’ unica figura o istituzione che abbia competenze sanitarie specifiche e che solo sul lavoro compiuto si confronti con chi fornisce il supporto economico fornendo i dati dei risultati ottenuti, il loro costo, i progetti di miglioramento ed incremento dei servizi da fornire secondo le esigenze della popolazione che affluisce ai centri di "salute". Figure come Sister Julieth e Sister Marie Therese mi sembra abbiano, se non tutte, almeno alcune di queste caratteristiche, ed i risultati pur presi con la prudenza dovuta, diano ragione a questo modo di gestire le strutture da loro dirette.

La visita al Sinzo Mica health centre di Dar era nell'ambito del programma della fornitura di servizio ecografico ostetrico a Msange .
Accolti cordialmente dal dott. Mezza Martin, responsabile della scuola di ecografia, e da Viky, l'ostetrica di Msange che avevo scelto per questo servizio, abbiamo avuto tutte le informazioni sia sulla scuola come programmi svolti sia sulla preparazione dell'allieva che, secondo il docente è in grado, pur con aggiornamenti almeno annuali, di gestire il servizio.
Preziose sono state le informazioni apprese sulle caratteristiche dell'ecografo usato da Viky durante il corso, sul modello più consono, sul suo prezzo e sulla modalità d'acquisto. Il dott. Mezza si è detto ben felice nell'assisterci nelle varie fasi di attuazione del nostro servizio, che io ritengo essenziale per la sicurezza delle partorienti a Msange .
Saldata ogni pendenza economica, ci siamo dati appuntamento nei prossimi mesi per concretizzare il tutto.

E) Convenzione Msange/Saint Gaspare Bertoni sec. School.
Fatta. In allegato il testo che tra l'altro vede l'ABCS citata come "garante" pur in margine, di un accordo tra Padri Stimmatini .

F) Geremy e Venance.
Due casi che avevamo.......lasciato indietro. A Geremy era stata amputata la gamba sinistra per osteomielite recidivante e a Venance per grave frattura non curata in modo consono. Sono state ordinate e fatte delle protesi per entrambi a Ifakara. Per quanto riguarda Geremy la situazione non è delle migliori in quanto vi sono pregressi problemi comportamentali che ostacolano l’ottenimento di buoni risultati. C’è ancora molto da fare. Con P. Harrison è stato affrontato il problema, ora è tutto nelle mani di Geremy stesso, speriamo.
Venance molto bene sotto tutti gli aspetti. In allegato (ALLEGATO 1) il racconto breve della vicenda.

G) Uso Land Cruiser 1000 malarie e ambulanza.
La "nostra macchina" bene, ben tenuta durante la nostra assenza. P. David ha provveduto a mettere gomme nuove (non cinesi). La nostra "Alessia" ha tenuto molto bene anche i lunghi trasferimenti.
Bene fino...all'incontro ravvicinato, troppo ravvicinato , con un camion carico di cemento guidato da un "fumato". Ora la carrozzeria è di nuovo a posto, solo il tachimetro va per conto suo (dicono cosa di poca importanza). Ho lasciato detto a P. David di fissare a 50.000 scellini al giorno il costo giornaliero dell'uso della macchina per i volontari.
Per l'ambulanza invece....usata, molto usata forse troppo usata.

H) Case volontari.
Nyota tano Gino House. La casa di Gino a 5 stelle, così viene chiamata, ha dei particolari non proprio adatti alla "latitudine" comunque elegante e speriamo funzionale.

I) Giovanna e la sua tesi.
L'obbiettivo dei 30 casi di studio della terapia della malaria e del suo controllo a distanza in un health centre in zona rurale in Tanzania, è stato raggiunto.
La rilevazione dei dati è stata poi da me ampliata con domande sulla tipologia dell'abitazione, sull'approvvigionamento dell'acqua e sul lavoro svolto dai pazienti.
All’inizio lo studio è stato difficoltoso in quanto la stagione secca con abbassamento marcato della temperatura notturna ha fortunatamente ridotto i casi di malaria e inoltre gli operatori sanitari di Msange non avevano capito la valenza della ricerca che superava il semplice valore di una tesi di laurea ma poteva essere inserita in una lavoro più ad ampio spettro qualificando il loro lavoro a livello scientifico. Ha preso comunque poi vigore e ritmo fino a raggiungere l'obbiettivo prefissato.
Sollievo e soddisfazione di Giovanna che si è resa poi utile in moltissime occasioni e ha continuato il lavoro di Nicoletta, ampliandolo e mettendo le basi concrete per l'informatizzazione di Msange.
Dall'idea di informatizzare la farmacia ho pensato di informatizzare tutte le attività del nostro ospedaletto.
Col consenso e l'approvazione di P. Harrison è stato acquistato un computer ed è stato individuato in Gerard, il giovane medical officer di Msange la persona più adatta per gestire questo sevizio. L'insegnante di informatica della Saint Gaspar gestirà la formazione dell'operatore e così potremmo avere in giornata i dati relativi ai farmaci e materiale diagnostico: il loro carico-scarico, lo scadenziario di tutto il materiale presente a Msange, le corse dell'ambulanza, le entrate nelle varie attività e i turni del personale.
Per realizzare questo programma occorre la volontà di farlo e portarlo a termine, speriamo che all'entusiasmo iniziale corrisponda impegno da parte di tutti, soprattutto dalla dirigenza.

L) Della visita del governatore distrettuale allego la relazione (ALLEGATO 3).

 

G. Donadelli
Mganga mzee
MSange-Msolwa giugno-luglio 2013

 

ALLEGATO 1

Venance è un bambino di 7 anni, come la mia nipotina Anna.
A Gennaio era venuto con la nonna per una forte malaria (100 rings p.c.), nulla di nuovo, solo che
camminava con le stampelle perchè aveva una gambina sola: gli avevano amputato l'altra per una brutta frattura non curata che si era procurato quando, andando per legna col nonno, gli era caduto addosso un grosso albero.
All'inizio di Giugno sono tornato a Msange, ho rivisto Venance, ma avevo preso già accordi con un tecnico ortopedico che si era diplomato alla Rizzoli di Bologna e che avevo conosciuto al Saint Francis Hospital di Ifakara.
Il piccolo è tornato ieri: lunedì riprende la scuola e ci andrà senza stampelle.
Anna, la mia nipotina compiva gli anni il giorno che Venance andava in ospedale: il suo regalo di compleanno è stato una gambina nuova per un suo coetaneo che abita tra Msange e Msowero e che adesso sorride.

Gianni Donadelli – Mganga Mzee.









ALLEGATO 2
The agreement between St. Gaspar Berton secondary school and Msange health center.

With the dual purpose of providing health care service to the students of Msolwa secondary School and greater caution of use of economic resources and professional personnel’s of Msange Health center, the following benefits will be actualized:
a) Diagnosis and treatment, Msange will provide assistance in the form of an outpatient
managed by one of the medical officer in charge of Msange and a laboratory technician who will join the team.
The procedure will be as follows:
The time will be two hours in the morning and one in the afternoon, five days a week.
Outside of these hours the students will have access to health facilities at Stigmatine dispensary of Msolwa and Msange.

b) St. Gaspar secondary School in response to the health care provided will provide to Msange health centre the sum of 50,000 tzs, per student, which will be given in two terms per year.
The task of "Msange" (the father Stigmatine manager or medical officer delegated by him). Has to ensure the supply of medicines and other medical supplies, as well as the following issues.
a) The cost of any hospitalizations of Msange health center.
b) The use of the ambulance.

This Agreement is valid for one year, any changes even during the 'year must also be agreed with Dr. Donadelli (health-care provider ABCS).
It goes without saying that any emergencies or situations of particular urgency and emergency will be handled with good sense of "family spirit” (Stigmatine).

ALLEGATO 3
Relazione visita governatore distrettuale - Msolwa Giugno 2013

Nel suo giro di informazione e conoscenza della missione Stimmatina di Msolwa, ma soprattutto per far visita alla centrale, il governatore distrettuale ha voluto incontrarsi con me per conoscermi, visto che aveva sentito parlare di me e della realtà di Msange.
É stato un lungo colloquio. Col governatore c'era il suo addetto alla sanità e quello all'istruzione, mentre che rappresentavano il mondo stimmatino c’erano P. Harrison e Godfrey che si è dimostrato prezioso interprete, non solo traduttore (P. David era in vacanza).
All'ovvia prima domanda di cosa io pensassi della Tanzania ho risposto che per quanto riguarda le mie competenze è una nazione giovane, piena di vitalità e di voglia di fare e che sta puntando sulla sua risorsa migliore: la formazione culturale e professionale delle nuove generazioni.
In questo contesto la formazione e la qualificazione professionale sanitaria è forse l'arma vincente nell'impianto di un sistema sanitario in un ambito di difficoltà oggettive date da situazioni climatiche ed ambientali in cui le malattie infettive sono ancora preponderanti.
Primario è quindi, a mio avviso, un approccio diagnostico precoce che le nuove metodiche e tecnologie rendono possibile se in mano a operatori giovani, di mente aperta che credono in queste innovazioni, non come gli anziani laboratoristi con cui ho ingaggiato piccole guerre per poter introdurre nuove idee (ho ricordato che a Msange i RDT rapid diagnostic test, di recente immessi nei protocolli diagnostici della Tanzania, vengono usati normalmente da sette anni, e la sorpresa e l'ammirazione di chi ascoltava mi ha fatto particolarmente piacere).
Il governatore ha voluto poi sapere la mia storia: la mia qualificazione professionale è stata presentata da P. Harrison il quale ha sottolineato il mio impegno non solo professionale per Msange, definito dalle autorità presenti "prezioso ed indispensabile per la popolazione della valle".
Il governatore poi si è dilungato sull'importanza del mondo missionario e dei volontari ad esso collegato (Msange ne è un esempio) nella formazione e nello sviluppo della sua nazione.
L'addetto alla sanità si è detto sorpreso della mia conoscenza dei dati statistici sanitari riguardanti la Tanzania e ci siamo congratulati a vicenda commentando il dato WHO di aprile 2013: l'aspettativa di vita in questa nazione è passata dai 48,7 anni del 1990 agli attuali 58.9.
L'incontro era finalizzato si a conoscere Msange ed il mondo stimmatino e di volontariato che lo supporta, ma soprattutto ad inserirci nel programma governativo di supporti economici: il risultato è che 3 stipendi di Msange per giovani operatori sanitari verranno pagati dal distretto di Kilosa e altre facilitazioni per acquisti di farmaci e materiale diagnostico saranno possibili in avvenire.
Certo che se la cordialità dei saluti e la amichevole richiesta di informazioni reciproche fosse direttamente proporzionale agli aiuti... saremmo a cavallo.

Piccola cronaca: fa freddo e di conseguenza poca malaria a Msolwa, a differenza della zona che va da Madizini a Ulaya e Kilosa che non si fa mancare nulla riguardo a malaria non trattata e complicata, tifo, schistosomiasi. C'è una buona ripresa, comunque, in tutta la valle di lue ad altre malattie ses-sualmente trasmissibili, l’ HIV è stazionario.
Una nostra visita all'heath centre di Ulaya ci ha fatto capire perchè tanta gente , soprattutto bambini trasportati per 30 km. anche con mezzi di fortuna, venga a Msange.
Le condizioni igieniche e l'attrezzatura diagnostico terapeutica di quella struttura sono precarie e, se da una parte ci ha fatto dispiacere che tanta gente venga così "non curata" , dall'altra ci ha sollevato dagli eccessivi dubbi e critiche nella nostra gestione di Msange.


GIovanni Donadelli - Mganga mzee.


Un grazie di cuore a Godfrey,sempre disponibile,competente e amico . Ha fatto piacere vederlo crescere nel suo percorso di maturità positiva per un suo futuro "stimmatino" Un grazie a Giovanna, si è inserita subito nel lavoro di Msange ed è stata utile anche al di fuori del suo impegno sanitario con disponibilità e allegria.

Un grosso grazie a Francesco che con pazienza e perizia ha fatto molto di piu' di quanto ci aspettassimo. Un grazie anche a Lucia, che pur rammaricata di non poter fare il lavoro per cui era venuta a Msolwa, ci ha aiutato in mille modi.